30/11/2020
Nomisma, una società che realizza ricerche di mercato, ha pubblicato il terzo Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2020. In questo osservatorio viene delineato l’andamento del settore immobiliare per il 2020 fornendo una visione sull’anno in corso e le previsioni per il 2021-2022. Il principale protagonista di questo rapporto è l’impatto del Covid-19 sul settore e l’andamento delle compravendite.
Scenario al terzo trimestre 2020
In seguito alla prima ondata del Covid-19 il mercato immobiliare ha avuto una ripresa nel periodo di giugno. Le persone hanno creduto in questo caso che gli effetti della pandemia fossero contenuti.
Nel terzo trimestre le compravendite immobiliari sono rimaste sostanzialmente stabili dovuto a bisogni di necessità e di sostituzione degli immobili.
La flessione nell’erogazione di mutui registrata nei primi sei mesi del 2020 è stata dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2019, grazie anche al supporto di operazioni di compravendita iniziate prima del lockdown. Il mercato dei mutui non ha subito un sostanziale calo perché il sistema bancario non si è adeguato immediatamente allo scenario. Solo nelle ultime settimane il sistema bancario ha cominciato a limitare le richieste di mutui.
Secondo le previsioni il 2020 i volumi di compravendita immobiliare registreranno una flessione del 20% rispetto al 2019 Nel rapporto sono state inoltre elaborate due previsioni. Il primo scenario, detto “Base”, prevede che il 2020 si chiuderà con circa 500.000 compravendite immobiliari (calo del 17,1%). Il secondo scenario, detto “Hard”, prevede che il 2020 si chiuderà con con circa 491.000 compravendite immobiliari (calo del 18,7%).
Scenario al 2021 e per i prossimi anni
Secondo il capo economista di Nomisma Lucio Poma, il Covid-19 ha avuto un impatto su tutti gli stati, ma ognuno di essi avrà tempi di ripresa differenti.
In Italia l’andamento delle compravendite immobiliari dipenderà dal rimbalzo a livello economico e dalla diffusione dei vaccini sul territorio italiano. Per il 2021 si prevedono transazioni nell’ordine delle 495 mila compravendite nello scenario migliore, in quello meno favorevole se ne prevedono 467 mila.